La verità sulla vita da ambulatorio
Olè, altro giro, altra corsa! Ormai sono un’internauta.
E nuovamente girovagando sui post degli amici colleghi trovo questo:
“Riconosco di essere, nella vita privata, un tipo molto irrascibile. Non sono così nel mio lavoro (o almeno non mi pare di esserlo). Se volete veramente farmi incazzare, basta dirmi “non la trovo al telefono“, “ho chiamato non risponde” e soprattutto “trovo sempre occupato“.
Un pediatra in media, durante l’inverno, risponde a 50-70 telefonate al giorno (in alcuni giorni anche 80 o 90). E’ facile trovare occupato, è facile che uno non possa rispondere subito. Non viene in mente che può darsi che stia visitando?”
Lui è Michele ed è un pediatra genovese. Indipendentemente dal luogo in cui visita so che questo è abbastanza comune nella tua professione.
Agli amici che commentano il suo sfogo dice anche: “Ridiamoci su … dicono a tutti le stesse cose … adoro quelli che se è occupato al fisso, chiamano il mobile. Perchè il medico deve SEMPRE rispondere nonostante tutto”
Cari pazienti, anche se le vostre sono richieste che riguardano un aspetto importante della vostra vita: la salute, siate comprensivi e fate in modo di non cadere nella sindrome del tutto e subito. E soprattutto, non ci siete solo voi. Il vostro medico, la/il pediatra dei vostri figli non si prende cura solo di voi, ma di altre 1000 persone che possono avere le vostre problematiche, anche più gravi e questo non lo saprete mai.
Grazie Michele, se stai vedendo questo video ti mando i miei saluti e ti faccio il mio in bocca al lupo.
E se anche tu vivi le esperienze di Michele e se ogni giorno fatichi a controllare il flusso di chiamate in arrivo al cellulare piuttosto che in ambulatorio e se hai a che fare con pazienti non proprio comprensivi, il mio consiglio di oggi fa per te.
Utilizza un NUMERO DEDICATO ai tuoi pazienti. Stabilisci delle FASCE ORARIE giornaliere da dedicare alle telefonate dei pazienti, magari non in orario di ambulatorio, ma quando sei più libero e sai di poter stare al telefono. L’obiettivo è uno solo e importantissimo: poter visitare in santa pace senza l’assillo delle telefonate.
Martina Pozzan